L'odontoiatria conservativa si occupa di tutte le cure necessarie per ripristinare la salute dei denti che vengono danneggiati dalla carie, usurati per bruxismo o per eccessivo spazzolamento, oppure danneggiati per traumi accidentali.
Nel caso delle carie queste possono essere superficiali o profonde. Nel primo caso ci si limita ad asportare parte della dentina e dello smalto interessati dalla carie, otturando il dente con un materiale chiamato “composito dentale”. Nella nostra esperienza abbiamo preferito quest’ultimo rispetto alla amalgama d’argento, che recenti studi hanno dimostrato essere potenzialmente nociva per la salute.
Grazie al composito dentale si ottengono ricostruzioni dentarie e otturazioni molto vicine come tonalità di colore al resto del dente trattato. Rispetto all'amalgama in argento l’area trattata può essere utilizzata in tempi rapidi poiché il materiale subisce un repentino processo di fotopolimerizzazione con l’applicazione di raggi UVA che determinano un immediato indurimento della resina stratificata nel difetto dentale.
ricostruzione a seguito di un evento traumatico
carie profonda a livello dei molari inferiori
esempio di composito estetico
Terapia endodontica
CURARE IL CUORE DEL DENTE
Con il termine endodonzia si intende la branca dell'odontoiatria che si occupa della terapia dell'endodonto, ovvero lo spazio all'interno dell'elemento dentario, che contiene la polpa dentaria, ossia un tessuto connettivale contenente vasi sanguigni, linfatici, terminazioni nervose e cellule (dentinoblasti).
Si ricorre alla terapia endodontica qualora una lesione cariosa o traumatica determini un’alterazione irreversibile del tessuto pulpare, quando la cavità cariosa ha compromesso la vitalità del nervo e della polpa. Quando la carie si avvicina a questa, determina un’infiammazione delle terminazioni nervose generando nel paziente un dolore persistente noto come pulpite. Se trascurato lo stato infiammatorio comincerà a varcare i confini del dente, estendendosi al di fuori dell'apice della radice dentaria, provocando una lesione detta granuloma, oppure ascesso. In questo stadio il ricorso alla terapia endodontica è doveroso, in quanto unica alternativa all'estrazione del dente.